come sarà
Una volta terminato, MUSEOGIOCANDO assomiglierà alla caverna dei nipotini di Alì Babà, nella quale sia possibile non solo ritrovare quegli stessi balocchi che un tempo avevamo, e recuperare così la magia della nostra infanzia, ma anche incontrare gli altri trastulli che hanno fatto la gioia di tutti gli umani che hanno avuto la fortuna di essere bambini, in ogni tempo e in ogni luogo.
Abbiamo avuto l'ardire di immaginare non un museo tradizionale, statico e silenzioso, dove i reperti rimangano preclusi ed immobili, bensì uno spazio in cui buona parte del materiale esposto funzioni realmente (o virtualmente, in una ricostruzione digitale) e i vecchi giocattoli tornino ad essere concreti strumenti del gioco per il quale erano stati concepiti. Un ambiente in cui non solo si vedano ancora correre i trenini (foto 1) e le automobiline che erano familiari a noi, ai nostri padri o ai nostri nonni, ma dove sia consentito di tornare a giocarci, proprio come quando noi e loro eravamo bambini.
Nei circa 700 metri quadri di superficie destinati alla realizzazione del progetto MUSEOGIOCANDO (le cui fasi di avanzamento potranno essere seguite nello spazio NEWS) saranno ospitati gli oltre 4.500 pezzi della collezione accumulata dal sottoscritto (foto 2), frutto della passione per il modellismo e di svariate decadi di ricerche in varie parti del mondo, a margine della mia attività di corrispondente dell'agenzia ANSA.
Gli oggetti esposti a MUSEOGIOCANDO appartengono a diverse tipologie: giocattoli d'epoca (circa 500), modelli statici di auto e treni (circa 4.000), diorami (cinque) e ferrovie in miniatura (sette grandi plastici).
Ciascun pezzo esposto sarà accompagnato da una esauriente documentazione (testuale, iconografica ed eventualmente filmica) relativa all'oggetto stesso, a chi lo ha realizzato, a quale prototipo reale è ispirato e al contesto in cui è stato originato. Per approfondimenti, anche a carattere didattico, si potrà attingere al materiale cartaceo custodito nella biblioteca, dove troveranno acconcia sistemazione le centinaia di libri sui giocattoli e la storia dei trasporti, nonché le migliaia di riviste e cataloghi oggi dispersi fra gli scaffali e i soppalchi della mia abitazione romana.
Tutto il materiale di documentazione, con le immagini di tutti i pezzi della collezione, sarà progressivamente riversato in questo sito internet, destinato a fungere da interfaccia virtuale e promozionale della struttura di MUSEOGIOCANDO, dove ai visitatori basterà digitare il codice di un oggetto esposto, per esempio il modellino di una automobile o di una locomotiva, per visionare sullo schermo del proprio smartphone (o su uno dei display distribuiti nelle sale) tutte le informazioni riguardanti quel giocattolo, il suo prototipo reale e le ditte che li hanno rispettivamente costruiti.
Un'avvertenza: se questo sito vi sembra esorbitante di parole, è perché l'estensore ha fatto il giornalista per 40 anni e ritiene che la parola scritta sia tuttora il mezzo più indicato per trasmettere informazioni. Chi la pensa diversamente potrà comunque limitarsi a guardare le figure.
Sette grandi monitor distribuiti nell'area espositiva di MUSEOGIOCANDO consentiranno ai visitatori di attingere immagini e filmati relativi alla storia del giocattolo e alle tecniche costruttive dei vari plastici e diorami. Non mancherà un blog in cui sviscerare tutte le tematiche legate al mondo del giocattolo d'epoca, del collezionismo e del modellismo.
MUSEOGIOCANDO prevede tre distinte aree espositive: una per i giocattoli di più remota origine, vale a dire i soldatini e le bambole, nonché per i primi giocattoli prodotti industrialmente (foto 3); una seconda dedicata alle ferrovie in miniatura e a determinate tipologie di giocattoli d'epoca e una terza sala, al piano inferiore dell'edificio, che racconti la storia dei veicoli stradali attraverso migliaia di modellini. In più è già operativo il grande laboratorio, dove si terranno corsi di modellismo e si rinverdirà l'antica arte di fabbricarsi da soli gli strumenti del gioco.
Dei sette plastici ferroviari che coprono complessivamente una superficie di 50 metri quadri, realizzati in varie scale e tutti funzionanti (tranne il primo, riservato ai trenini a molla dei nostri bisnonni) sei sono "storici", ovvero relativi ad altrettanti periodi del fermodellismo, dagli inizi del Novecento ai giorni nostri. In più, grandi convogli in scala 1:22 (LGB) correranno su due lati della sala, al di sopra delle ampie vetrine contenenti i giocattoli d'epoca.
Al piano inferiore, con sullo sfondo un enorme affresco di Bruno d'Arcevia (foto 4), c'è la sala che illustrerà l'evoluzione dei veicoli stradali, dal carro di Cugnot del 1767 ai giorni nostri, attraverso più di 3.000 modellini in scale che vanno dall'1:160 all'1:8, esposti in una serie di bacheche, in alcuni grandi diorami e in vetrine collocate lungo il ballatoio, destinate alle auto da corsa, agli autoveicoli industriali e ai mezzi agricoli. Alla base dell'affresco prenderà inoltre posto una grande pista di slot-cars, dove i visitatori potranno cimentarsi a gareggiare.
Der Spielehüter